A Scurcola Marsicana a distanza di 100 giorni, e dopo gli articoli apparsi su Il Messaggero e sul web, Telecom interviene sulle linee di alcuni utenti, ma trasforma il paradosso in farsa. CREDICI segnala che la potente società, a poche ore dalla riattivazione della linea, ha di nuovo negato il servizio telefonico e l’ADSL agli utenti che, esasperati per il protrarsi del guasto, hanno sospeso il bonifico bancario per il pagamento della bolletta.
Telecom pretende che i cittadini di Scurcola contribuiscano “a prescindere” ad impinguare il suo bilancio. L’Osservatorio CREDICI controbatte che neanche le clausole capestro introdotte nel contratto possono in questo caso penalizzare il cittadino che, troppo spesso, le firma con leggerezza. Per un disservizio cosi grave e prolungato (100 giorni) c’è solo da erogare un adeguato indennizzo per i danni morali e materiali e compensare la sospensione con un periodo gratuito altrettanto lungo.
La nostra associazione ha denunciato al CORECOM, l’ennesima sofisticata vessazione per i cittadini, non solo a Scurcola Marsicana. Non è certo uno scontro ad armi pari ma CREDICI non molla e prova ad usare la sua “fionda” mediatica contro il Golia della comunicazione.
Infine, per non drammatizzare, passiamo dal serio al faceto: Questa mattina un buontempone simpatizzante di Credici ci ha chiamato per tranquillizzarci: Dopo la serata TV del Festival di Sanremo nella quale tra gli spot pubblicitari ha impazzato quello in cui la TIM, che sponsorizza anche il dopo festival con un suadente “TIM sempre con te”, proclama a gran voce che sta cercando il primo austronauta italiano da mandare sulla luna, ha dedotto che il progetto è finanziato con i soldi degli utenti residendi a Scurcola come il signol L.P che pagano “a vuoto” le bollette telefoniche. E aggiungiamo noi che la Società telefonica conta anche su quelli di chi ha disdetto il contratto e continua a ricevere la bolletta ( vedi il Signor T.I.) . L’implacabile legge dei grandi numeri, la pastura a cui si ispirano le multinazionali della comunicazione per la loro ricca “pesca”. E scontato dire dopo il danno la beffa…”.