Vasco Non Stop live : una formula rock a tutela della libertà
Vasco avverte: Attenti al Rock!
di Mimma Pompucci
Sarebbe stato impensabile, per me, “rossiologa” impenitente, non fare testimonianza delle sensazioni regalate da un evento destinato a lasciare traccia indelebile nel cuore delle persone. Non si sarebbe dovuta mancare neanche una delle tappe del tour Vasco non stop live 2018 (a chi sarebbe stato possibile?), ma il singolo evento riesce comunque a rappresentare il “tutto”come nel caso, di Roma Stadio Olimpico 12 giugno.
In ognuno, ad un mese dalla notte capitolina, dentro di noi, restano vive le impressioni e le sensazioni, che sembrano indescrivibili. Ma con ogni poesia/canzone di Vasco Rossi è magicamente, semplice: “Guarda Guarda là Guarda La città Quante Cose che Sembrano più grandi Sembrano pesanti Guarda quante! Verità Quante Tutte qua Quante! Quanti che Corrono felici Guarda nei prati Cosa non….farei Io non voglio correre E tu, non riderai Cosa non…darei Per stare su una nuvola……..Per vivere una favola”
Già prepararsi ad un concerto di Vasco è vivere una favola, che inizia con il regalo di Natale più ambito dal “popolo del KOM”: l’acquisto del biglietto . Infatti le vendite partono nel mese di dicembre quando gli iscritti al fun clubsono favoriti nella corsa al “Prato Gold”. La giornata del concerto poi è … Stra- indimenticabile: “Una splendida giornata Stravissuta, straviziata, stralunata . Una splendida giornata, Sempre con il sole in faccia fino a sera, Finché la sera di nuovo sarà”.
Come sempre, le parole di Vasco esplicitano l’implicito dell’anima. I preparativi, la partenza, la compagnia giusta e poi in viaggio verso la “libertà”. Libertà di scegliere, di pensare, di condividere un momento ricreativo, ma soprattutto di pace insieme ad altre ….mila persone. Libertà, “dea” sempre più nuda… da proteggere.
Dopo i rituali ci si ritrova davanti al palco e, come una grande famiglia di lupi, si aspetta il capo che vocalizza per chiamare a raccolta il branco, per non perdere di vista i compagni e per avvertire del pericolo. Musica e poesia sono gli incisivi pronti ad azzannare chi allunga le mani sulla Dea, che immersa “totalmente” nello Stige olimpico, è resa invulnerabile.
Le luci rimbalzano sul branco e volano ad abbracciare le stelle, ne rubano l’argento e si fondono con il “Prato”, disegnando un maestoso avvertimento “firmato” Vasco Rossi
ATTENTI AL ROCK!